Oleoliti
Gli oleoliti sono soluzioni oleose dei fitocomplessi curativi delle piante officinali o oli da condimento aromatizzati.
Possono essere ottenuti per soluzione da estratti fluidi liposolubili, per digestione solare, infusione e decozione, scaldando la pianta sino ad eliminare tutta l’acqua.
Gli olii più comunemente usati per l’estrazione dei principi attivi delle piante sono oli vegetali, composti prevalentemente da trigliceridi, come l’olio di semi di girasole, l’olio di riso, l’olio d’oliva, l’olio di palma, ma può essere utilizzato qualunque altro olio con funzione solvente.
Sono definiti anche come oli macerati o infusi ma nell’uso più comune, causando ambiguità, vengono chiamati oli anziché oleoliti seguiti dal nome della pianta, da cui ad esempio “olio di iperico” anziché “oleolito di iperico”.
Sono utilizzati sia nella medicina tradizionale, sia nella cosmesi, sia in cucina e nelle preparazioni alimentari.
- I più comuni sono:
- oleolito di iperico
- oleolito di calendula
- oleolito di arnica
- oleolito di elicriso
- oleolito di peperoncino
- oleolito d’alloro
- oleolito di rosmarino
Per la preparazione casalinga degli oleoliti potrete utilizzare olio extravergine oppure altri oli vegetali, come l’olio di riso o di jojoba. Gli oleoliti sono adatti per massaggiare la pelle. Possono semplicemente profumarla, ma anche svolgere un effetto nutriente, rilassante o tonificante, a seconda degli ingredienti prescelti.
Esempio di oleolito fai-da-te:
Oleolito di calendula
Lasciate essiccare al sole una manciata di fiori freschi di calendula. Versate i fiori in un vasetto di vetro e riempitelo con olio extravergine di oliva. La proporzione tra fiori e olio dovrebbe essere circa 1:10. Esponete il vasetto al sole per 3-4 settimane. Terminata la fase di riposo e macerazione, filtrate il tutto con una garza e conservate l’oleolito di calendula in una bottiglietta di vetro scuro. L’oleolito di calendula ha proprietà lenitive, antisettiche, antinfiammatorie e cicatrizzanti.